Sono arrivato un po' per caso a Ormos Plakas, sulla costa orientale di Limnos. Volevo spezzare le miglia che mi rimangono per entrare nei Dardanelli, avevo bisogno di un posto per passare la notte e date le condizioni meteo quest'ampia baia poco profonda mi è sembrata adatta. Due bracci di molo, due linee di frangiflutti, compongono un piccolo porticciolo di pescherecci. E' un posto strano, non ha un paese alle sue spalle, solo due case bianche su una collina, poi intorno nient'altro che campagna. La costa Turca, con la piccola isola di Goekceada è a sole 12 miglia, un tiro di schioppo praticamente, e per la prima volta nella mia vita, sono in un porto dove non ci sono altre imbarcazioni da diporto. Incredibile questa Grecia, la sorpresa, l'emozione, sono sempre lì ad attenderti, anche quando non le cerchi. Sì, è un posto di confine, lungo la strada sterrata corre perfino una fila di pali della luce, o telefonici non so, che danno un'aria da frontiera americana, una trasposizione nel tempo e nello spazio di quanto descritto magistralmente da tanti scrittori d'oltre oceano, Steinbeck prima di tutti.
Entro dentro il porto, un tizio in banchina mi indica a gesti dove ormeggiarmi, ma l'ecoscandaglio mi da 2,1 metri, temo che avvicinarmi ancora possa essere pericoloso, rischio di toccare sul fondo. Provo a mettermi fuori dal porto, ridossato comunque dai frangiflutti, un'altro tizio mi fa segno di non avvicinarmi troppo alla costa, guardo di nuovo l'ecoscandaglio, 1,9 metri, lo ringrazio e ingrano la retromarcia. Do fondo 50 metri oltre, vicino ad un piccolo peschereccio, l'uomo a bordo mi indica col dito un punto sicuro, poi in un inglese discreto mi chiede dove vado e da dove vengo. Quest'anno il tempo è buono, mi fa, alludendo evidentemente al Meltemi non ancora in regime estivo. Ovunque vada trovo cordialità, gentilezza, non mi sono mai sentito una preda da spolpare, come invece avviene in tanti altri paesi del mondo, l'Italia per prima.
Non ci sono rumori, solo ogni tanto il rombo lontano di un'auto che fugge via alzando una nuvola di polvere, la piccola spiaggia che divide il mare dalla campagna brulla e deserta è ricoperta di posidonia morta, poco più in là, all'ombra di alcuni eucalipti, un piccolo stormo di gabbiani si gode il riposo di fine giornata. Voglio imitarli, domani voglio essere riposato per affrontare le miglia che mi rimangono per entrare in Turchia ma soprattutto essere fresco per i Dardanelli, un passaggio che può creare non poche difficoltà ad una piccola barca, per le forti correnti contrarie e per l'intenso traffico di grandi navi. Intanto preparo la bandiera della Turchia per alzarla nel momento in cui entrerò nelle acque territoriali di quel paese. Il confine è là, poco oltre il faro, domani attraverserò la frontiera, domani sarò oltre il confine.
ti seguo, ..... ti seguo ....!
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