Un forte scossone scuote Piazza Grande mentre siamo ancorati in una splendida e deserta caletta ridossata dai venti settentrionali. La barca sta brandeggiando, si sta muovendo cioè alternativamente a destra e sinistra sul fulcro dell'ancora, e ogni volta che arriva a fine corsa la catena va in tiro dando uno strattone che si ripercuote sullo scafo. Sono le 4 del mattino, dalla mia cuccetta sento le raffiche di vento scendere giù violente, rabbiose, dalla montagna che ci sovrasta, sento la cima che scarica la tensione della catena su una galloccia stridere ogni volta che va in tensione, sento lo sciabordio dell'acqua sulle murate, sento la fettuccia delle lifeline sbattere sulla coperta, sento il tintinnio della cimetta del tangone agitata come una piccola frusta, gli scricchiolii dei legni interni, amplificati dalla cabina fa da cassa di risonanza a tutti i rumori esterni.
Apro il passauomo di prua e metto la testa fuori, è ancora buio pesto, un paio di piccole luci sulla costa sono l'unica traccia di presenza umana, guardo il mare, bruno e parecchio increspato, penso all'ancora, mi rassicura averla controllata personalmente con pinne e maschera, calata su sabbia un po' dura ma con un calumo piuttosto generoso. Ci saranno almeno 35 nodi di vento, non ho voglia di accendere l'anemometro, che fra l'altro da qualche giorno funziona a singhiozzo, ed uscire fuori a vedere e poi anche saperlo non cambierebbe nulla. Fra una raffica e l'altra, spesso il nulla, da 5 a 30 nodi in pochi secondi e per pochi secondi, poi di nuovo silenzio e quiete, fino alla raffica successiva.
Il Meltemi in azione |
Troppo vento per dare ancora qui dentro |
Ikaria |
Ikaria |
Furnoi, la prima rada |
Furnoi, la seconda rada, identica alla prima |
Indovina chi viene a cena |
Ciao !
RispondiEliminaSono quella che ti credeva ancora con la prua verso Istanbul...ne hai fatta di strada!
Ti chiedo solo di fare un tuffo anche per me ad Arki per favore, magari con la muta, visto che ce l'hai e date le temperature improponibili di quelle splendide acque!
Non denigrare però troppo il Dodecanneso, è stato il mio primo amore! Ed anche lì ti assicuro ci sono molti angolini ancora molto molto piacevoli !
Grazie e buon vento!
V.
Non lo denigro, ma la stupenda solitudine del nord Egeo ha un altro sapore.
EliminaAnyway, V. chi sei? :-)
Complimenti per la cernia, ma soprattutto per il bel pezzo, mi ricorda lo stile "Pacaypalliano" :-)
RispondiEliminaContinua così Capitano!
B.V.
Mi piace!!!
RispondiEliminaGrande pescata, complimenti. Consigli per la splendida cernia: con le ossa della testa ci fai un brodo da leccarsi i baffi (specie se succhi il brodino all'interno delle ossa che sono appositamente cave perché il tutto sia eccellente)!, con quel che vuoi poi fai una teglia, pomodoro e patate a fette sotto e sopra la bestia, copri con foglio di allumino e metti in forno, il giorno dopo con pelle e tutto il fondo del tegame ti ci condisci gli spaghetti...
RispondiEliminaCiao e BV!
Augusto
Augusto, la bestia in forno? Ce ne entrava sì e non un quarto!
EliminaGrreat post thanks
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