"Purtroppo siamo famosi nel mondo anche per qualcosa di negativo, quelle che voi chiamate piaghe. Una terribile e lei sa a cosa mi riferisco è L’Etna, il vulcano che quando si mette a fare i capricci distrugge paesi e villaggi. Ma è una bellezza naturale. Eeee ma c’è un’altra cosa e questa è veramente una piaga grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito: è la siccità. Da queste parti la terra d’estate brucia, è secca, una brutta cosa, ma è la natura e non ci possiamo fare niente. Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché, in buona sostanza, non è la natura ma l’uomo, è nella terza e più grave di queste piaghe, che veramente diffama la Sicilia ed in particolare Palermo agli occhi del mondo. Eeee lei ha già capito, è inutile che io glielo dico, mi vergogno a dirlo: è il traffico! Troppe macchine, è un traffico tentacolare, vorticoso che ci impedisce di vivere e ci fa nemici, famiglia contro famiglia".
Questa lunga citazione dal film di Benigni, Johnny Stecchino, per dire finalmente, fuori dai denti, la verità, sulla piaga che il tassista in quella scena sembra sempre alludere senza dire, quella piaga che veramente stritola la Sicilia e ne tiene lontane le persone nel timore di ritrovarsi loro malgrado invischiate in tragedie irrisolvibili. Sì, il vero problema di Palermo, il dramma che soffoca la città, che le impedisce di vivere e respirare, che la avviluppa come una piovra, è un altro: l'ormeggio!
Diciamo però una cosa, è un problema non solo siciliano ma di tutta l'Italia, un problema che dopo quattro mesi di disponibilità assoluta di ormeggi a costo prossimo allo zero percepisco in modo ancora più toccante. Appena mi avvicino alla costa, ad un porto, un pontile, una qualunque banchina, mi immagino, senza dover lavorare poi molto di fantasia, schiere di avvoltoi con il segno dell'Euro sulle pupille, pronti a vendermi le loro bitte come fossero anelli incastonati di pietre preziose. L'Italia è bella, insuperabile, da un punto di vista artistico la Grecia non può illudersi neanche minimamente di competere, anche se le atmosfere greche sono spesso inarrivabili, fatte di silenzio e natura, eppure il diportista finisce per preferire i mari ellenici perché finalmente si sente affrancato dai taglieggiamenti dei concessionari di pontili e banchine nei porti demaniali. Chi naviga sa perfettamente di cosa parlo, per chi non naviga spiego rapidamente che è come se tutta la strada sotto casa vostra fosse data in concessione a prezzo irrisorio a qualcuno che poi vi obbliga a pagarlo profumatamente per parcheggiare la macchina anche in terza fila. Il benvenuto in Italia me l'ha dato lo Stretto di Messina, due città contrapposte in poche miglia, due grandi porti e nemmeno un metro di banchina per il diporto, per il transito o anche per un emergenza. E' normale? No, ma è un po' di tempo che mi chiedo quale nel nostro paese sia diventato il concetto di normalità.
Lipari |
Panarea |
Lapide del cimitero di Panarea |
Torniamo a bordo, due ore a Panarea sono sufficienti, basta così. Mentre trasbordiamo dal tender a Piazza Grande passa un barchino con sopra due signore, Andrea inizia a salutarle molto calorosamente, con ampi cenni della mano, mentre le due lo ignorano. Perché le saluti?, gli chiedo. Perché mi stavano salutando loro. Andrea... non ti salutavano, stavano semplicemente tirando la lenza della traina con la mano. Ci rimane male.
Panarea |
Tramonto su Alicudi |
Tripletta di piacere |
Tre giorni a Palermo, poi diventati quattro, poi cinque per ragioni meteorologiche. Palermo è bella, a Palermo si sta bene, i palermitani sono simpatici ed ospitali. Peccato per il degrado che spesso si incontra in molti angoli del centro storico, spazzatura ed incuria che soffocano luoghi di incomparabile bellezza. Una mattina in Piazza Politeama incrocio Orlando, il sindaco, venuto ad assistere ad una breve esibizione della banda dei Bersaglieri, sarei quasi tentato di chiedergli spiegazioni, sapere perché c'è tanta spazzatura per le strade della città, perché un sindaco che si dice espressione della gente e non degli apparati non riesca a fare qualcosa. Peccato anche per il traffico e la puzza di smog che ne consegue, non ci sono più abituato e stare con la barca praticamente ormeggiata lungo una specie di tangenziale, a venti metri dal semaforo, mette a dura prova il mio sistema orofaringeo, non oso pensare a cosa mi succederà quando tornerò a Roma.
La banda dei Bersaglieri |
A Palermo sono tutti belli ed eleganti. Trovo le donne bellissime e gli uomini tutti molti curati. Esagero? Forse, ma ai miei occhi paiono proprio così. Sono occhi che per quattro mesi hanno visto per lo più pescatori laidi e pelosi intenti a districare le reti, facce rese dure dal sole e dal sale, tornare in una città mi esalta il contrasto. Ancor di più me lo esalta il fatto che questa città sia italiana, perché inutile negare che sotto sotto siamo un popolo di fichetti, ci curiamo, qualcuno forse un po' troppo, e abbiamo modi che spesso ci rendono principi in casa d'altri. Siamo esteti, siamo cultori del bello, lo siamo così tanto, che diciamo belle anche le cose che in realtà sono buone: ho preso un bel caffè, per il resto del mondo il caffè è o non è buono, non bello.
Palermo, Piazza S. Domenico |
Complimenti Luciano, bel racconto.
RispondiEliminaSul fatto di lasciare la barca lontano da casa hai fatto una scelta coraggiosa ma valida.
Buon vento
Gianni
Sei come uno di quei nobili vini pregiati: migliori sempre di più con il tempo!
RispondiEliminaSono rimasto veramente incantato leggendo questo tuo post, tutto da condividere nei contenuti, sofisticato nelle citazioni.....chapeau bas mon Capitaine!
Ben tornato.
grazie per le meravigliose sensazioni che ci hai regalate con i racconti del tuo peregrinare nel mediterraneo.
RispondiEliminamilko
Carissimo Luciano,
RispondiEliminaPalermo è una città magica, così come tutta la Sicilia. Ho avuto la possibilità di visitare la città grazie a Giuseppe Giorlando, persona straordinaria ed ospitale, con la quale dividiamo la stessa passione: una barca a vela Comet 375. Ebbene sì, è stato proprio tramite questa barca che noi ci siamo conosciuti in un gruppo dedicato al 375 e non so da dove mi è venuto fuori il coraggio di prendere l'aereo e di andare a Palermo. E mi si è aperto un mondo. I siciliani sono gente gentile ed ospitale, Giuseppe un vero amico. Ed il nuovo acquisto al gruppo è stato proprio Ivan De Francesco che tu hai nominato nel tuo diario, anche qui il coraggio lo prenderò a due mani, ed in primavera andrò a Roma dove non sono mai stata per conoscerlo. A Marsala ci sono stata con Giuseppe, vedrai, è un bel posto, bella gente, un bel marina. Piazza Grande starà bene e facilmente potrai raggiungerla con l'aereo. I tuoi racconti sono sempre bellissimi, spero che un giorno le nostre rotte si possano incrociare e conoscerti di persona. Buon vento
Bravo Luciano, bella pagina. Ciao Annalisa
RispondiEliminabuona scelta, ci si vede a Roma :)
RispondiEliminaun altro racconto molto bello, bravo Luciano! l'dea di lasciare la barca a Marsala mi sembra giusta (anche se penso che sarai obbligato a lunghi soggiorni a Marsala per fare i lavori), sarà comunque bello venire a trovarti là!
RispondiEliminaCiao, Augusto
Grazie come sempre a tutti per i commenti, graditissimi! Augusto, vieni quando vuoi, quest'anno ti sei perso un bel giro. Ultimo, ormai ogni volta che ti leggo mi commuovo, se passi a Marsala o a Roma fammi un fischio, ti ricopro di caffè!
RispondiEliminaRoma, vengo spesso :)
EliminaSarebbe bello conoscerti per un caffè...ma offro io per ringraziarti delle piacevoli letture :)
Qualcosa è cambiato. Per leggere di grandi o piccoli viaggi per mare, che poi continuano a terra, per terminare nel fondo dell'anima, non è piu necessario conoscere qualche lingua straniera. Si diffonde, mi sembra, un piacere nuovo del raccontare per rinnovarne uno antico dell'ascoltare. E come eco di lontano suono, che si propaga dalle note della mia amica Francesca, trovo altri accordi che non sapevo pur essendomi familiari. Nuove armonie al tempo del disordine. Qualcosa è cambiato.
RispondiEliminaS.
Grazie per queste bellissime parole!
EliminaSenza parole Luciano
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