Gente,
magnifica gente,
di questa città.
(C. Mattone, Scugnizzi)
L'orchestrina del Circolo canottieri, proprio alle spalle del mio ormeggio, suona alcune famose canzoni di Pino Daniele, imprimendo alla quiete della sera il marchio indelebile della festa, ma soprattutto di questa città. La melodia non sempre è azzeccata, ma la brezza leggera che scorre nella darsena e le luci della costa che si riflettono nel golfo trovano in essa un'inaspettata quanto pertinente colonna sonora che mi rilassa e mette di buon umore. Sono per mare da pochi giorni, partito in ritardo clamoroso sul previsto a causa di alcuni problemi familiari, e se si esclude Reggio Calabria, scalo tecnico quasi ineludibile prima di affrontare la traversata dello Ionio, con una sola tappa lungo il Tirreno veramente nel cuore: Napoli.
Amo questa città e desideravo arrivarci dal mare, a bordo di Piazza Grande, con quel modo di viaggiare che da qualche anno ho fatto mio. Approdare in una grande città ha sempre un fascino incredibile: senti la vita che pulsa fra i fasti antichi, percepisci la scia che i bastimenti del passato hanno tracciato con la forza di braccia dei marinai, senti la storia che nei secoli ha disegnato il paesaggio umano forgiando il carattere degli uomini col sole, col sale. Una pioggia di scintille colorate esplode nel cielo scuro, fuochi d'artificio, che qui suggellano ogni evento festoso pubblico o privato, interrompe il flusso dei miei pensieri; l'orchestra nel frattempo attacca una scialba riedizione di That's ammore di Dean Martin, mentre alcune coppie accennano un ballo di cui colgo solo sagome in movimento e un senso generale di gaiezza che arriva fin dentro il tambuccio.
La città vista dal mare |
Prua sul Vesuvio |
Gioie e dolori di Napoli |
Murales |
Semplicemente Napoli |
Gennaro ti scruta severo |
Pino Daniele tra i pastorelli di S. Gregorio Armeno |
Vita nel vicolo |
bravo Luciano. Napoli io la amo, e sono orgogliosa di essere napolentana, per metà
RispondiEliminaL'umanità di Napoli e dei Napoletani non si discute, il fascino di questa città, di questo suo essere quasi immutabile in certi sui stereotipi è unico. Certo è che alcune sue lacune andrebbero colmate anche e soprattutto per i Napoletani stessi. Sanare radicalmente ogni situazione di impunità, di disordine e degrado urbano dovrebbe segnare il traguardo minimo di un programma cittadino di buon governo, senza per questo snaturare l'essenza della città. Ma il buon governo sappiamo non esiste ed ecco che si capisce cosa intendeva Pasolini, forse alla fine non hai tutti i torti. Buon Vento Capitano
RispondiEliminaNapoli città l'ho frequenta poco sono stato più in periferia in compenso, per lavoro, conosco molti napoletani. Ammiro la loro filosofia di vita e senza pratico il loro senso di appartenenza ad una comunità cosa è a noi Romani a volte (troppo spesso) manca.
RispondiEliminaÈ sempre un piacere leggere le tue avventure.