Mediterraneo occidentale, Oceano Atlantico
Un viaggio non è solo una meta, ma una
meta dà senso al viaggio. Nel 2013 è stata Istanbul, raggiungerla a vela
era un sogno che coltivavo da tempo, nel 2014 l'obiettivo è stato
Lisbona, uscire dal Mediterraneo e fare un piccolo assaggio di oceano.
Gibilterra |
La partenza è stata da Marsala verso Cagliari e Carloforte, poi Minorca, alle Baleari, e da lì tutto di filato fino a Gibilterra, raggiunta sei giorni ininterrotti di navigazione. Passare le Colonne d'Ercole è stata un'emozione grandissima, un misto di gioia e timore, per poi scoprire che infine l'Atlantico è un mare come tutti gli altri, e come tale merità rispetto e attenzione. La rotta è proseguita lungo la costa spagnola e portoghese, ricche di fiumi che formano delle bellissime lagune dentro le quali, con la dovuta attenzione alle maree e le loro conseguenti correnti, si può trovare generalmente un ottimo ridosso.
Lisbona |
Lisbona da sola è valsa il viaggio, è una fantastica città di mare, ricca di storia, punto di partenza dei navigatori dell'età d'oro del Portogallo, primo fra tutti Vasco da Gama.
Navigazione lungo il fiume |
Ridiscendendo sono entrato nel Guadalquivir, uno dei maggiori fiumi spagnoli, e l'ho risalto per circa 50 miglia fino a Siviglia, la splendida città andalusa. Anche questa è stata un'emozione grandissima ed un'esperienza di navigazione incredibile.
Siviglia |
Rientrando in Mediterraneo ho fatto due puntate in Africa: la prima a Ceuta, l'altra a Melilla, l'enclave spagnola in Marocco, una sorta di città-stato assediata come un fortino dai nordafricani che tentano l'ingresso per poi emigrare in Europa. Da lì ho tentato anch'io un ingresso "illegale", ad Alboràn, la piccolissima isola che dà nome al mare che la circonda e ad una sezione del bollettino nautico. Purtroppo i militari, come previsto, mi hanno impedito l'ancoraggio.
Melilla |
Ho quindi percorso tutta la costa spagnola, fermandomi a Cartagena, a Valencia e a Cadaques per rendere omaggio a quell'immenso artista che è stato Dalì, poi ho attraversato il Golfo del Leone fino a Marsiglia, costeggiato la Costa Azzurra e visitato Porquerolles e le altre isole dell'arcipelago, godendone la bellezza senza l'affollamento estivo. Giunto al confine con l'Italia, ho tagliato verso Capo Corso e da lì, attraverso l'arcipelago toscano, ho fatto rientro a Roma.
Valencia |
Cinque mesi di navigazione, 3.500 miglia, un numero infinito di posti visitati, giorni e notti di navigazione, brezze e venti sostenuto, calme piatte e burrasche, per una lunga, profonda emozione che solo il mare sa dare.
Ciao. guardando queste immagini e leggendo quello che scrivi fai cresce la mia voglia di navigare che è già troppa. Se mi ricapiterà di fare un salto a Marsala ( ero li a inizio maggio con Benedetto che credo tu conosca) passo a conoscerti.
RispondiEliminaSei un grande :-)
RispondiEliminaNon è che pensi di spingerti fino a Porto? Immagino sl tardi quindi a Settembre o oltre? Potrei fare un poensioerino sulla Lisbona-Porto per sperimentare l'oceano ed andare a trovare mia figlia che vive appunto a Porto.. e poi c'è il fiume..
RispondiEliminaLuciano non smetterai mai di stupirmi ….
RispondiEliminaUn intero inverno ad immaginarti nuovamente come navigatore ramingo nel mare di Ulisse et violà ci stupisci tutti quanti con questa mirabolante rotta verso Ovest a sfidare le mitiche colonne d’Ercole.
Ti prepari ad affrontare il sogno di tutti noi naviganti del Mediterraneo.
Bravo credo che ad un certo momento queste siano le scelte giuste di certo non senza sacrifici ovviamente …
Andrea tu quelle colonne le hai oltrepassate.. e chi te Lo avrebbe detto?... :) Serena
RispondiEliminacomplimenti per il sito luciano.
RispondiEliminadov'è quel posto fantastico sopra la foto della scimmia?
buon vento da un collega velista.ciaio
nanni